Per un figlio, fin dall’antichità, avere la casa libera significa una cosa soltanto: festa. E quindi: gente, musica, bere, mangiare e lasciarsi andare. A volte l’euforia diventa troppo contagiosa e la situazione sfugge di mano. In quei momenti, la frase peggiore che ci si può sentir dire è: “Siamo tornati!”.

Cosa fare quando i genitori arrivano prima del tempo?

Plauto racconta proprio questo momento di panico. Nella “Commedia del Fantasma” Filolachète è un ragazzo che se la gode parecchio. Nel bel mezzo di una festa scopre che suo padre, tornato dal viaggio che lo teneva lontano, sta per varcare la soglia ed essere catapultato in quel macello. Il nostro eroe è nei guai: la casa è un disastro e lui ha speso tutti i soldi.

Il suo servo – e compagno di serate – Tranione tenta una strategia difensiva:

1. Gli ospiti devono stare in silenzio; la casa deve sembrare deserta.

2. Bisogna tenere fuori il padre con una scusa.

Così il servo inventa una storia paradossale: l’abitazione è infestata da un fantasma; terribili prodigi la rendono impraticabile.

Per un po’ lo stratagemma funziona, ma ben presto le bugie si moltiplicano fino a crollare davanti all’evidenza dei fatti.

Plauto risolve l’intreccio con un perdono generale, che spero capiti anche a voi. Di sicuro vi toccherà raccogliere i cocci, rimettere tutto in ordine e volare basso per qualche tempo.