Omero non perde tempo e inizia il suo racconto in medias res, ossia nel bel mezzo degli eventi. Già dai primi versi ci trascina sul campo di battaglia, in mezzo a dolore e cadaveri lasciati in balia di cani e rapaci. E tutto questo,  ci avverte il poeta, per colpa di una lite fra uomini.

Poi ci mette in guardia: è  il volere di Zeus. Nel mito mortali e dei si mescolano spesso, figuriamoci quando ci sono in ballo grossi giochi di potere come in questo caso, in cui un semidio affronta un re.

E quindi chi c’è dietro, “chi fra gli dei li fece lottare in contesa”? Presto detto: Apollo. E perché? Perché Agamennone ha offeso il suo sacerdote Crise, colpevole di averlo pregato di liberare la sua adorata figlia Criseide, fatta schiava dagli Achei.

Ma che c’entra Achille in tutto questo? Lo vedremo presto.